Museo Dinamitificio Nobel
A est della palude dei Mareschi si trovano i resti della più importante fabbrica mondiale di esplosivi degli anni ’40. La ragione principale di tale scelta dislocativa fu certamente la presenza di formazioni collinari che consentivano una protezione dell’abitato dagli effetti delle deflagrazioni che potevano essere causate da questa pericolosa attività.
Il complesso, che rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura industriale d’inizio secolo, fu tra i primi stabilimenti industriali di Avigliana; allora era denominato "Società Anonima per la fabbricazione della dinamite, brevetto Nobel".
Per iniziativa di un gruppo di cinque banchieri parigini e della Società Alfred Nobel di Amburgo si diede inizio alla realizzazione dello stabilimento che venne completato nel 1873.
Nel 1908 la Società Nobel acquistava inoltre dalla famiglia Cravotto altri terreni in regione Allemandi per l’insediamento di stabilimenti per la produzione di nuovi tipi di polvere. Nel 1825 dal piccolo reparto del "primogenito" stabilimento Valloya, su brevetto dell’americana Dupont, prese avvio la fabbrica di vernici Duco, complesso che entrò, in seguito, nel Gruppo Montecatini.
Durante l’ultimo conflitto mondiale l’area fu teatro di bombardamenti e soggetta ad azioni partigiane.
La successiva crisi delle commissioni militari e le variate esigenze dislocative provocarono il decadimento progressivo del complesso industriale che cessò la produzione negli anni ’60 del secolo scorso.
Il complesso, che rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura industriale d’inizio secolo, fu tra i primi stabilimenti industriali di Avigliana; allora era denominato "Società Anonima per la fabbricazione della dinamite, brevetto Nobel".
Per iniziativa di un gruppo di cinque banchieri parigini e della Società Alfred Nobel di Amburgo si diede inizio alla realizzazione dello stabilimento che venne completato nel 1873.
Nel 1908 la Società Nobel acquistava inoltre dalla famiglia Cravotto altri terreni in regione Allemandi per l’insediamento di stabilimenti per la produzione di nuovi tipi di polvere. Nel 1825 dal piccolo reparto del "primogenito" stabilimento Valloya, su brevetto dell’americana Dupont, prese avvio la fabbrica di vernici Duco, complesso che entrò, in seguito, nel Gruppo Montecatini.
Durante l’ultimo conflitto mondiale l’area fu teatro di bombardamenti e soggetta ad azioni partigiane.
La successiva crisi delle commissioni militari e le variate esigenze dislocative provocarono il decadimento progressivo del complesso industriale che cessò la produzione negli anni ’60 del secolo scorso.
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